mercoledì 12 agosto 2015

Replace

I can’t replace your heart
Beating in mine
Like we were one.
I can’t replace your hands
Caressing my face
Like you really cared.
I can’t replace your voice
Resounding in my head
Like my own music.
I can’t replace the times
That I’ve cried over you
Like you were my everything.
Time passes, voices change,
Hands slip away and hearts,
Hearts will always find their own way

To beat again, to love again, to feel again.

martedì 11 agosto 2015

Temporale estivo

Le strade lucide d’acqua
Sono lo specchio
Di un grigio cielo
Carico di quella pioggia estiva
Che lava via i ricordi.
Un vento severo
Spazza via i pensieri, tutti,
Scompiglia le foglie
Sui traboccanti rami della mente.
Parole perse, ritrovate,
Perdute di nuovo,
Per sempre,
Nell’improvviso gelo estivo

Di questo cuore vuoto.

San Lorenzo

Alzo gli occhi al cielo
Le nostre mani che si sfiorano
I desideri si confondono
Diventando uno solo.
In questa notte magica
In questa notte di desideri
Avverati, infranti, spezzati,
Il desiderio che si avvera
Sempre
È quello di tornare bambini,
Mentre cerchiamo le stelle
Quelle che stanno per cadere,
Quelle che brillano di più,
Quelle che tremolano,
Quelle più lontane.
Tornare a quel momento in cui
Per noi

Tutto poteva ancora succedere.

Katniss


Lei è la piccola Katniss, 40 giorni, non ha più la mamma né i fratellini. L'ho salvata mentre si era incastrata nella grondaia di un terrazzo. La sentivo miagolare disperata, era spaventatissima, tremava tra le mie mani. Non potevo lasciarla lì, sola, senza cibo né amore.
L'ho portata a casa, la sto curando dalle sue micosi, con fatica, certo, ma guarirà.
Se ha fame e non le ho portato ancora da mangiare, si arrampica sulla tenda antizanzare che avevo installato fuori al terrazzo e bussa, sì bussa, alla porta, attirando la mia attenzione.
Ha imparato a conoscermi, mi "tende gli agguati" quando le porto il cibo, mangia sempre di gusto e poi vuole giocare con me. Starei ore ed ore ad osservarla mentre gioca col giochino che le ho costruito, mentre esplora il mio cortile, mentre saltella in giro e vuole acchiappare le mosche.

In questi mesi di abbandoni, felini e canini, se trovate un cucciolo in difficoltà o in pericolo, non importa quanto sia difficile, aiutatelo. Riempirà la vostra casa di amore.

giovedì 30 luglio 2015

I mondi paralleli

È online su iTunes, per iPad, una parte del mio libro "I mondi paralleli". Precisamente si tratta del prologo e dei primi due capitoli, scaricabili gratuitamente al link:

https://itunes.apple.com/us/book/i-mondi-paralleli/id1024204443?ls=1&mt=11

Scaricatelo, recensitelo se volete e commentate questo post per dirmi se vi è piaciuto.
Aspetto i vostri commenti!

lunedì 27 luglio 2015

L'altra

Immagina come mi sono sentita ieri sera, quando sono entrata in pizzeria e vi ho trovati seduti vicini, mano nella mano. Dovevo essere io quella mano nella mano con te. L'avevo desiderato tanto, l'avevo immaginato per così tanti giorni e l'avevo sognato così tante notti che ormai lo davo per scontato.
Immaginavo quella serata in pizzeria fatta di mani che si cercano sotto il tavolo e di sguardi complici. Immaginavo di stare seduta in macchina con te mentre mi riaccompagnavi. Immaginavo le canzoni che avremmo ascoltato.  Immaginavo la mia mano sulla tua mentre guidavi. Immaginavo il bacio della buonanotte che non ho avuto. Immaginavo. E mi è rimasta solo l'immaginazione.
Ho pianto così tanto stanotte che stamattina, quando al risveglio avevo ancora voglia di piangere, ho scoperto di aver finito le lacrime. E non sto scherzando. Le avevo letteralmente finite.
Ma di tutto quello che è successo ieri, quello che mi ha fatto più male, quello per cui mi sarei cavata gli occhi, quello per cui mi sarei fatta volentieri uccidere lì, seduta stante... È stato il tuo braccio sulle sue spalle. Quando gliel'hai posato lì, con noncuranza, senza nemmeno gettare un occhio su di me per vedere come potessi reagire, mi hai fatto capire che ti eri completamente dimenticato di me. Avevi dimenticato che lì ci fossi anche io. Avevi dimenticato tutto quello che c'è stato tra noi. Perché se tu non l'avessi dimenticato avresti immaginato come potevo restarci. Non dico che magari non gliel'avresti appoggiato solo per evitarmi una morte lunga, sofferente e prolungata, ma che magari mi avresti guardato. Perché tu non mi hai guardato. Non l'hai fatto per ripicca. Avrei preferito che fosse un tuo modo per farmi soffrire un po'. Invece no. Le hai messo il braccio sulle spalle perché ti andava. Questo mi fa desiderare di essere morta ancor prima di aver messo piede in macchina per venire fin lì a vedere le vostre scenette.
Sapevo che ci sarei rimasta un po' male perché vi avrei visti insieme. Invece è stato molto peggio. E' stato come morire e rinascere mille volte solo per desiderare di morire di nuovo.
Tu la guardavi e io ricordavo com'è avere i tuoi occhi fissi nei miei. Tu la toccavi e io ricordavo com'è il tocco delle tue mani su di me. Tu ti avvicinavi a lei, lei ti baciava la guancia e io ricordavo com'è la consistenza dei tuoi baci, com'è il tuo sapore, com'è morbida quella tua fottutissima guancia.
E ora mentre provo a non pensare, scopro che l'unica immagine che mi salta alla mente siete voi due, seduti accanto, la sua testa sulla tua spalla.
Non riesco nemmeno più a mettere a fuoco noi due.
Hai ragione. Due anni fa è stato il contrario. Ero io quella con “lui”. Ma non pensavo che ci saresti stato male perché tu ancora non mi avevi confessato di amarmi e io vivevo nella stupida idea di essere stata solo una delle tante. Ecco perché magari mi comportai in quel modo. Ecco perché non mi importai di farti del male, perché tu ne avevi già fatto a me. Ma in quel momento io ti guardai per vedere come reagivi. Lo stringevo e guardavo te. Lo baciavo e guardavo te. Lo toccavo e guardavo te. E tu mi guardavi di rimando, gli occhi di fuoco. Non so se a quel tempo tu ti sia sentito come mi sono sentita io ieri. Non penso.

Ma la ruota gira, a quanto pare. E quella distrutta ora sono io.

Muri

Scivolo lungo la parete
Il tocco fresco dell’intonaco sulla pelle
Dà una sicurezza insperata.
Intorno tutto è bianco, puro,
Mi protegge dalle brutture del mondo
Fuori.
Fuori c’è il buio che,
Lento, inesorabile,
Avvolge ogni cosa che tocca.
Qui sono al sicuro da tutto,
Nulla può nuocermi.
Eppure ricordo che fuori
Nel mondo
Arriva anche la luce,
Che fuori
Nel mondo
Non c’è solo il male.
Tocco una parete.
È così alta e liscia,
Perfetta
E impossibile da scalare.
Guardo intorno
E vedo purezza e solitudine,
Bianco e tristezza,
Luce sì, ma senza ombra.
Non siamo fatti di solo bene,
Non siamo esseri puri
E il buio del mondo ce lo ricorda.
Vorrei uscire, ma intorno ci sono solo muri,
Ovunque.
E la protezione che mi ero creata
Intorno

Ora ha il sentore di una prigione.