giovedì 30 luglio 2015

I mondi paralleli

È online su iTunes, per iPad, una parte del mio libro "I mondi paralleli". Precisamente si tratta del prologo e dei primi due capitoli, scaricabili gratuitamente al link:

https://itunes.apple.com/us/book/i-mondi-paralleli/id1024204443?ls=1&mt=11

Scaricatelo, recensitelo se volete e commentate questo post per dirmi se vi è piaciuto.
Aspetto i vostri commenti!

lunedì 27 luglio 2015

L'altra

Immagina come mi sono sentita ieri sera, quando sono entrata in pizzeria e vi ho trovati seduti vicini, mano nella mano. Dovevo essere io quella mano nella mano con te. L'avevo desiderato tanto, l'avevo immaginato per così tanti giorni e l'avevo sognato così tante notti che ormai lo davo per scontato.
Immaginavo quella serata in pizzeria fatta di mani che si cercano sotto il tavolo e di sguardi complici. Immaginavo di stare seduta in macchina con te mentre mi riaccompagnavi. Immaginavo le canzoni che avremmo ascoltato.  Immaginavo la mia mano sulla tua mentre guidavi. Immaginavo il bacio della buonanotte che non ho avuto. Immaginavo. E mi è rimasta solo l'immaginazione.
Ho pianto così tanto stanotte che stamattina, quando al risveglio avevo ancora voglia di piangere, ho scoperto di aver finito le lacrime. E non sto scherzando. Le avevo letteralmente finite.
Ma di tutto quello che è successo ieri, quello che mi ha fatto più male, quello per cui mi sarei cavata gli occhi, quello per cui mi sarei fatta volentieri uccidere lì, seduta stante... È stato il tuo braccio sulle sue spalle. Quando gliel'hai posato lì, con noncuranza, senza nemmeno gettare un occhio su di me per vedere come potessi reagire, mi hai fatto capire che ti eri completamente dimenticato di me. Avevi dimenticato che lì ci fossi anche io. Avevi dimenticato tutto quello che c'è stato tra noi. Perché se tu non l'avessi dimenticato avresti immaginato come potevo restarci. Non dico che magari non gliel'avresti appoggiato solo per evitarmi una morte lunga, sofferente e prolungata, ma che magari mi avresti guardato. Perché tu non mi hai guardato. Non l'hai fatto per ripicca. Avrei preferito che fosse un tuo modo per farmi soffrire un po'. Invece no. Le hai messo il braccio sulle spalle perché ti andava. Questo mi fa desiderare di essere morta ancor prima di aver messo piede in macchina per venire fin lì a vedere le vostre scenette.
Sapevo che ci sarei rimasta un po' male perché vi avrei visti insieme. Invece è stato molto peggio. E' stato come morire e rinascere mille volte solo per desiderare di morire di nuovo.
Tu la guardavi e io ricordavo com'è avere i tuoi occhi fissi nei miei. Tu la toccavi e io ricordavo com'è il tocco delle tue mani su di me. Tu ti avvicinavi a lei, lei ti baciava la guancia e io ricordavo com'è la consistenza dei tuoi baci, com'è il tuo sapore, com'è morbida quella tua fottutissima guancia.
E ora mentre provo a non pensare, scopro che l'unica immagine che mi salta alla mente siete voi due, seduti accanto, la sua testa sulla tua spalla.
Non riesco nemmeno più a mettere a fuoco noi due.
Hai ragione. Due anni fa è stato il contrario. Ero io quella con “lui”. Ma non pensavo che ci saresti stato male perché tu ancora non mi avevi confessato di amarmi e io vivevo nella stupida idea di essere stata solo una delle tante. Ecco perché magari mi comportai in quel modo. Ecco perché non mi importai di farti del male, perché tu ne avevi già fatto a me. Ma in quel momento io ti guardai per vedere come reagivi. Lo stringevo e guardavo te. Lo baciavo e guardavo te. Lo toccavo e guardavo te. E tu mi guardavi di rimando, gli occhi di fuoco. Non so se a quel tempo tu ti sia sentito come mi sono sentita io ieri. Non penso.

Ma la ruota gira, a quanto pare. E quella distrutta ora sono io.

Muri

Scivolo lungo la parete
Il tocco fresco dell’intonaco sulla pelle
Dà una sicurezza insperata.
Intorno tutto è bianco, puro,
Mi protegge dalle brutture del mondo
Fuori.
Fuori c’è il buio che,
Lento, inesorabile,
Avvolge ogni cosa che tocca.
Qui sono al sicuro da tutto,
Nulla può nuocermi.
Eppure ricordo che fuori
Nel mondo
Arriva anche la luce,
Che fuori
Nel mondo
Non c’è solo il male.
Tocco una parete.
È così alta e liscia,
Perfetta
E impossibile da scalare.
Guardo intorno
E vedo purezza e solitudine,
Bianco e tristezza,
Luce sì, ma senza ombra.
Non siamo fatti di solo bene,
Non siamo esseri puri
E il buio del mondo ce lo ricorda.
Vorrei uscire, ma intorno ci sono solo muri,
Ovunque.
E la protezione che mi ero creata
Intorno

Ora ha il sentore di una prigione.

domenica 26 luglio 2015

Apollo e Selene, come nasce un'Eclissi



Al tempo in cui Zeus, padre degli Dei, governava il mondo dalla sommità dell’Olimpo, suo figlio Apollo, Dio del Sole, si era follemente innamorato della Dea della Luna, Selene. Selene era davvero bellissima. Aveva lunghi capelli argentei e pelle diafana. Il Dio biondo passava tutto il giorno a fissarla dalla sommità del suo carro mentre ella dormiva. Di notte, quando Selene splendeva nell’oscurità dei cieli, Apollo restava sveglio a guardarla e si struggeva d’amore per lei. Una notte, reso folle dal profondo amore che nutriva per la giovane, decise di dichiararsi. Prese il suo carro e la raggiunse in cielo. Selene lo vide arrivare e con lui arrivò il Sole. Tremava al pensiero che Zeus avrebbe punito Apollo, l’unico al mondo che ella avesse mai amato, per aver fatto sorgere il sole in piena notte. Per questo fuggì prima che egli la raggiungesse. Passò altro tempo e Apollo, nonostante si fosse convinto che Selene non lo ricambiasse, decise di farle un dono. Raccolse dei sassolini, li illuminò con la potenza del Sole e li scagliò nel cielo. Minuscoli diamanti di luce raggiunsero Selene e resero la notte un po’ meno oscura e solitaria. La giovane ne fu colpita e decise di dichiarare ad Apollo il suo amore. Prima di sparire con il sorgere del Sole, ella prese una stella e scrisse, con le sue lacrime argentee, parole d’amore per il Dio. La lanciò ad Apollo formando una scia di luce. Apollo non esitò un secondo di più. Prese il carro, la raggiunse e la strinse a sé. Il giorno e la notte si fusero insieme. Per giorni e giorni i due amanti restarono alti nel cielo. Gli uomini erano confusi. Non avevano più luce e buio, giorno e notte. Zeus, nella sua profonda saggezza, impose ai due amanti di separarsi, per ristabilire l’ordine delle cose. Passò un tempo che ai due sembrò interminabile. Non potevano più sfiorarsi, stringersi, amarsi. La Luna era sempre più opaca e il Sole non riusciva più a splendere. Vedendo che i due giovani erano tristi e soli, Zeus decise di fare loro un dono. Fece in modo che il tragitto nel cielo fosse più corto per Selene in modo che, col passare del tempo, i due amanti giungessero a toccarsi di nuovo prima di doversi separare. È in questo modo che i due giovani continuano ad amarsi da allora, desiderandosi quando sono lontani, amandosi quando infine riescono a toccarsi.


Un giorno, una settimana, un mese

Sai quando ho smesso di voler stare con te? Quando mi dicesti che io e te non potevamo mai stare insieme, che non saremmo stati bene perchè siamo troppo diversi. In quel momento giuro che mi sono arresa. E' difficile ammetterlo, ma in quel momento ho pensato davvero che tu avessi ragione.
Arrendendomi a quello che sentivo come un destino già scritto per noi due, però, mi sono persa un mondo insieme a te. Poteva essere nostro, quel mondo, o forse non lo sarebbe stato comunque. Avremmo continuato a trovare mille scuse, mille ostacoli, e avremmo continuato questo inutile teatrino. 
Quello che vorrei ora, in realtà, è infinitamente semplice.
Vorrei sapere cosa si prova a fare insieme a te tutte le cose che fanno generalmente due persone che si amano. Questo sarà il mio più grande rimpianto, mentre fino ad ora avevo sempre creduto di aver vissuto la mia vita a mille all'ora, pronta a tutto, senza dover rimpiangere niente. Mi ero sempre detta "meglio avere rimorsi per qualcosa che hai tentato, quando non avresti dovuto, che rimpianti per qualcosa che hai scelto di non fare per paura di fallire".
Adesso, invece, ho capito quanto sei importante per me. Ho capito che anche se non dici mai quello che provi non vuol dire che tu non provi niente. Ho capito che mi amavi, che mi hai amato anche quando io non ne ero sicura. Ho capito che forse non eri tu quello che doveva ammetterlo con se stesso, ma ero io che dovevo tirare fuori la forza di dirlo a me. 
E ora che sta per finire, perché lo sai anche tu che è quello che succederà, sento solo un grande dolore dentro, che mi scava una voragine di nulla assoluto. Non riesco più a sentire niente, per nessuno. Sento solo un'infinita tristezza.
Non voglio che tu diventi un ricordo. Non voglio svegliarmi tra dieci anni e ricordare quante notti abbiamo passato a parlare fin quasi al mattino, le battute, i discorsi, il suono della tua voce.
Quanto tempo ci resta ancora prima che finisca tutto? Un giorno, una settimana, un mese?

Mi manchi, mi sei mancato e mi mancherai. Ogni istante. 

Questo è tutto.

sabato 25 luglio 2015

Tempo

Tempo che, un granello al secondo,
Scivoli via tra le crepe dell'Eternità,
Ferma un istante il tuo scorrere fiero,
Arresta il tuo eterno movimento,
Congela il tuo inarrestabile flusso.
Tempo, permetti ai miei occhi caduchi
Di scorgere, di riflesso nei suoi sempiterni,
Il Passato, il Presente, il Futuro.

venerdì 24 luglio 2015

Choices

Quello che provavo per te non si è spento. Cova ancora sotto tutta la cenere. Basta un alito di vento per far riaccendere tutto. 
Nessuno dei due vuole una cosa del genere. Sarebbe deleteria per entrambi.
Soprattutto sarebbe unilaterale, immotivata e totalmente inutile.
Allora dimmi che sono la tua seconda scelta. Che è lei e sarà sempre lei la prima. Che posso esserne la sostituta per un'ora o due, ma non posso sostituirla mai.
Per il mio bene, dimmi questo.
Non posso e non voglio in alcun modo innamorarmi di nuovo di te. 

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What I felt for you isn't yet switched off. Still it broods over, under this ash. it just needs a breathe of wind to turn on again. 
None of us wants this to happen. It would be deleterious for both of us. 
Mostly, it would be unilateral, unmotivated and totally unnecessary. 
So tell me I'm your second choice. Tell me She is and always be your first one. Tell me I can be Her replacement just for an hour or two, but that I will never totally replace Her. 
For my own good, tell me this.

I can't and I don't want, in any possible way, fall in love with you... again.